Il restauro della Casbah di Algeri con le tecniche tradizionali e le più avanzate procedure laser
La Casbah è il luogo storico di più alto valore culturale e simbolico della città di Algeri. Patrimonio UNESCO dell’Umanità, soffre di una grave situazione di degrado accentuata dal recente sisma che ha colpito la città. All’apice della Casbah c’è la cittadella, dove in un complesso fortificato fatto di splendidi palazzi a corte, moschee, bagni turchi , harem e giardini, viveva con i suoi funzionari, il Dey, il sultano della città. Qui è ora installata la scuola di formazione per il restauro della Casbah, realizzata da IPOGEA Centro Studi sulle Conoscenze Tradizionali e Locali, con sede nei Sassi di Matera e dal Ministero Algerino della Cultura grazie a un progetto che ha il contributo del Ministero Italiano degli Affari Esteri.
Obiettivo del Progetto è quello di formare tecnici, funzionari e professionisti algerini, attraverso un insegnamento sul campo a contatto diretto con le problematiche della realtà locale.
Competenza specifica di Ipogea, diretta dall’Arch. Pietro Laureano, esperto UNESCO e realizzatore dell’inserimento dei Sassi di Matera nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, sono gli interventi di restauro delle architetture, degli ecosistemi e del paesaggio attraverso le pratiche antiche e il loro uso innovativo.
Obiettivo del Progetto è quello di recuperare, per utilizzarle nel restauro, le tecniche costruttive tradizionali della Casbah. Questa è caratterizzata da un’antica sapienza ambientale fatta di organizzazione accurata della raccolta e distribuzione dell’acqua, architettura passiva a risparmio di energia per il raffrescamento e il riscaldamento e sorprendenti espedienti tecnici che rendevano le strutture architettoniche flessibili e in grado di resistere alle oscillazioni e sollecitazioni del terremoto.
Per comprendere questa complessa architettura saranno utilizzate le più avanzate tecniche di rilievo e di indagine.
Il team di IPOGEA insieme a quello di ARCHEOMETRA realizzerà un rilievo del Palazzo del Dey con la tecnologia della scansione laser a 3D. Questa pratica innovativa utilizzata in altri siti del Patrimonio dell’Umanità come Santa Sofia a Instambul e la Chiesa della salute a Venezia è basata su un fascio di luce laser che, colpendo la superficie del monumento restituisce una nuvola di punti analizzati da uno speciale software applicativo. Il computer fornisce così, oltre al rilievo del monumento, anche l’analisi dei materiali e delle caratteristiche nascoste dell’edificio. La diagnosi sarà completata sempre con metodi non invasivi tramite il georadar e la termografia.
L’importante esperienza realizzata per la prima volta in Algeria sarà seguita dalla stampa locale e internazionale e vedrà la presenza dell’Ambasciatore italiano ad Algeri Romualdo Bettini e della Ministra algerina della Cultura Kalida Toumi Messaud